Dopo aver studiato lingue straniere in Svizzera, si inserì nell'attività che i Liverino esercitavano a Torre del Greco dalla fine dell'Ottocento: la trasformazione del corallo e dei cammei in manufatti finiti e semifiniti per l'oreficeria e la gioielleria. I prodotti, per la loro elevata qualità, furono esportati in tutto il mondo. L'azienda, sorta nel 1970, si estendeva su circa 1.500 metri quadrati. Riuscì a sopravvivere alla crisi dell'industria del corallo, che alla fine degli anni '80 costrinse alla chiusura numerosi 'corallari'. In trentanni realizzò, con risorse personali il Museo del corallo e dei cammei, unico al mondo nel suo genere, nel quale viene custodita una collezione di oltre un migliaio di pezzi prevalentemente di origine napoletana, torrese e trapanese dal XV secolo ai nostri giorni (gli esemplari più antichi risalgono al Quattrocento trapanese). Due sezioni del museo sono dedicate ai coralli della Cina e del Giappone. A lui si deve anche la pubblicazione: 'Il corallo', tradotta in inglese, tedesco e giapponese. Nel 1994 diede vita a Torre del Greco alla Scuola Artigianale Torrese 'Emidio Mele', dove si apprende la lavorazione del corallo, della conchiglia e dell'oreficeria e dove, oltre che preside, fu titolare dell'insegnamento di 'Teoria del corallo'. Il corso degli studi dura cinque anni. Degli studenti che escono dalla scuola l'80% trova occupazione nelle ditte locali, il 20% lavora in proprio.